Saint Barthelemy 2014: 23° edizione dello Star Party

Finalmente dopo tre anni di attesa, il Gruppo Astrofili Groane ha partecipato allo Star Party,  la manifestazione di astronomia amatoriale più antica d’Italia, quella che si tiene a Saint Barthelemy (AO). Soltanto in una delle tre notti dello Star Party il gruppo è riuscito a partecipare, quella tra sabato 27 e domenica 28 settembre. Anche se le ore sono state poche, le emozioni e i risultati sono stati molti.

La partenza è avvenuta nel pomeriggio di sabato,su due turni per l’esattezza, a causa di impegni di alcuni dei partecipanti. Davide Araldi, Salvatore Calamonici e Davide Milani sono infatti partiti verso le 15:30 del pomeriggio. Dopo alcuni problemi di carico, dovuti all’ingombro della strumentazione, il primo gruppo si è avviato versa la meta. All’arrivo a Saint Barthelemy sono state raggiunte direttamente le piazzole osservative presso l’osservatorio astronomico, dove è stata scaricata la strumentazione astronomica e le tende per la notte.

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Attorno alle 18:30 il secondo gruppo, composto da Stefano Seveso, Lorenzo Allard, Niccolò Caricola e Matteo Putti, ha raggiunto il primo gruppo con il resto della strumentazione. Attorno alle 20:30 il gruppo di astrofili aveva finito il montaggio della strumentazione e delle tende, il campo osservativo era finalmente pronto.

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Finito di montare telescopi e tende, il gruppo si avviato verso la cena presso uno dei ristoranti del paese. Attorno alle 22:00, finito di cenare era ora di mettersi al lavoro, gli astri infatti brillavano già in cielo. Nella prima fase della serata il set up per il profondo cielo, quello del gruppo astrofili groane, è stato utilizzato per riprendere la nebulosa velo, nella costellazione del Cigno (si veda l’articolo dedicato alla pagina: ngc6960), mentre la strumentazione di Davide Araldi, costituita da un celestron C9 su montatura celestron cgm, è stato puntato sulla nebulosa crescent (ngc6888) fotografando con una canon EOS 500D (file non ancora disponibili).

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Altre fotografie a largo campo sono poi state fotografate con reflex canon con semplici cavalletti, cercando di impressionare la magia della Via Lattea.

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Alcune delle reflex sono state utilizzate per impressionare il moto delle stelle, puntando l’obiettivo verso nord:

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Nella prima fase della nottata fotografica, durata all’incirca fino alle 02:30 del mattino, gli strumenti non hanno dato molti problemi, le guide funzionavano quasi alla perfezione, pochi file, infatti, in fase di elaborazione sono stati scartati.

La seconda fase della serata ha visto invece come protagonista la grande nebulosa di Orione: M42 (si veda il link della pagina dedicata: M42). Durante questa fase, durata all’incirca 2h30min, è stata lanciata una sequenza in automatico e il tempo necessario all’acquisizione dei file è stato sfruttato per riposare quel paio d’ore necessarie per riprendere le energie.

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Anche se non si può dire che di riposo si è trattato, a causa del fatto che c’erano 5°C con il 98% di umidità che alle prime luci dell’alba aveva inzuppato letteralmente gli strumenti, alle 05:00 del mattino si è ripreso a lavorare sui telescopi, per acquisire gli ultimi file necessari a calibrare le immagine: i flat field.

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Finito di registrare i file necessari, il gruppo si è avviato per la colazione e successivamente si è concesso una visita alla zona espositiva della manifestazione. Al termine della visita c’è stato il rientro a casa.

 

 

IL GIOVANE GIGANTE,LA GRANDE NEBULOSA DI ORIONE – FOTOGRAFIA 27/09/2014

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Che colori, che forma, ricorda un po’ un immenso fiore che galleggia nel cosmo, oppure una specie di onda energetica.. Ma di che parliamo?Si tratta di M42, o anche chiamata La Grande Nebulosa di Orione e l’immagine che vedete è stata scattata dal Gruppo Astrofili Groane in data 27/09/2014 in località Saint Barthelèmy (AO).

L’oggetto dista circa 1300 anni luce. Ma quanto è un anno luce?Per darvi un’idea il sole si trova a circa 8 minuti luce ( 150 milioni di chilometri).Quindi l’oggetto di cui parliamo non è esattamente dietro l’angolo, ma allora quanto è grande la nostra galassia? Circa 100.000 anni luce. Le forme particolari che vedete all’interno dell’oggetto sono determinate dai fortissimi venti solari generati dei meccanismi di formazione delle stelle e per alcuni ricercatori è stato possibile addirittura individuare delle vere e proprie onde d’urto nei corpi interni alla nebulosa.

Ma oltre alla bellissima forma e colorazione cos’ha di interessante questo oggetto?Perchè dovremmo guardarlo o studiarlo?Essenzialmente per via del fatto che guardare quell’oggetto è un po’ come guardare nel passato del nostro sistema solare, infatti intorno alle stelle in formazione nel centro di questo gigantesco mostro sono stati trovati dischi protoplanetari, cioè degli ammassi di polveri in addensamento che andranno a formare dei pianeti che orbiteranno attorno alla loro stella. Esattamente come stiamo facendo noi in questo momento intorno al sole.

Dettagli Fotografici: la fotografia che vedete è stata ricavata dall’elaborazione di fotogrammi con tre livelli di esposizione differenti: 10 minuti, 20 minuti e 30 minuti. I diversi livelli di esposizione sono stati quindi sommati con tecnica HDR per ottenere il risultato che osservate. Sotto trovate i dettagli della strumentazione utilizzata.

Ottica: rifrattore APO tecnosky 115/800 mm

Montatura: EQ6 Skywatcher

Ottica di guida: rifrattore acromatico Skywatcher 70/500 mm

Camera di guida: cmos magzero mz5 bn da 1.3 Mp

Camera di acquisizione: ccd magzero QHY8L a colori da 6Mp

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Anche quest’anno a Saint Barthelemy si è tenuto lo star party, ovvero il più antico ritrovo della comunità astronomica amatoriale di Italia. Finalmente dopo circa tre anni di attesa (l’ultima volta risale al 2011) con il gruppo astrofili groane siamo riusciti ad organizzare un’uscita in notturna durante una delle notti della manifestazione, quella tra sabato 27 e domenica 28 settembre. La prima parte della nottata si è concentrata su un oggetto famoso, la nebulosa Velo, nella costellazione del Cigno. Questo oggetto è parte di una nebulosa più grossa, nota come anello del Cigno, un ammasso di gas ionizzato costituito prevalentemente da idrogeno, ossigeno e zolfo, figlio di una supernova esplosa tra i 5.000 e gli 8.000 anni fa. La distanza della sorgente ad oggi non è ben definita ma stime recenti la attestano intorno ai 1470 anni luce dalla terra.

La posizione di questo oggetto, situato in uno dei due bracci del Cigno, fa si che si trovi immerso in un mare di stelle della Via Lattea. Lo sfondo risulta quindi costellato di tanti piccoli punti luminosi e ciò rende difficile portare in risalto i dettagli della nebulosa.

Dopo circa tre ore di lavoro su NGC6960 questo è il risultato:

Copia di NGC6960_SDmask_defIl setup utilizzato è quello per il profondo cielo messo a disposizione dal Gruppo Astrofili Groane (si veda il link: strumentazione profondo cielo ), mentre per quanto riguarda i parametri tecnici della foto:

7 light frame da 15 minuti, 1 dark da 15 minuti, 5 flat field. Temperatura del sensore -5°C. Debayerizzazione e calibrazione con MaximDL, elaborazione cosmetica con PS.

I partecipanti alla foto in fase di acquisizione, nonché compagni di avventura a Saint Barthelemy (e compagni di freddo, visto che c’erano 8 gradi con il 98% di umidità): Stefano Seveso, Matteo Putti, Salvatore Calamonici, Davide Araldi, Niccolò Caricola e Lorenzo Allard.