Il nuovo osservatorio e la prima luce su M81 e M82 galassie nell’orsa maggiore

Chi ha provato a fotografare almeno una volta gli oggetti celesti non ha potuto evitare di imbattersi in diverse problematiche. Problematiche che con molta probabilità hanno portato a delusioni sui risultati ottenuti. Con un po’ di pratica e con una breve ricerca, l’astrofotografo viene presto a conoscenza che per poter fotografare gli astri occorre prendere alcune “precauzioni”. Non basta infatti possedere una buona macchina fotografica e un telescopio, ma nella maggior parte dei casi occorre avere a disposizione una serie di strumenti che permettono di far fronte ai problemi del caso. Tra questi, due sono di particolare rilevanza: la scarsa luminosità degli oggetti fotografati e il movimento apparente della volte celeste.

Per risolvere queste problematiche occorre avere a disposizione una strumentazione costituita da diverse parti, tra cui una montatura adeguata sulla quale assicurare il telescopio. Questo tipo di montatura ha la capacità di riprodurre il moto della volta celesta e per tanto permette di poter fare fotografie agli oggetti celesti anche con tempi di esposizione di diversi minuti.

Il problema di questo tipo di strumentazione? per poter fare il suo dovere ha bisogno di una serie di calibrazioni, tra cui l’allineamento al polo nord della montatura, la triangolazione del software di bordo per impostare le coordinate celesti degli oggetti astrali, la messa a fuoco delle camere di acquisizione delle immagini e la calibrazione del sistema di guida. Tutti questi passaggi sono necessari per poter ottenere dei buoni risultati e richiedono parecchio tempo per poter essere eseguiti. Questo fa si che nel caso non si disponga di una postazione fissa dove tenere installato il telescopio, la procedura di calibrazione descritta deve essere ripetuta ogni qualvolta si avvia una sessione fotografica, con la perdita di preziose ore di buio.

A novembre 2015, dopo diversi studi compiuti sulla fattibilità del progetto, siamo riusciti a installare presso casa di uno dei soci del G.A.G. un piccolo osservatorio astronomico. In tale struttura è stata installata la strumentazione del GAG per la fotografia del profondo cielo (per approfondimento si veda il seguente link: Strumentazione profondo cielo)

Di seguito alcune fotografie dell’osservatorio appena ultimato e a seguito dell’installazione al suo interno della strumentazione per il profondo cielo.

IMG-20151128-WA0003

IMG-20151128-WA0009

IMG-20151218-WA0000 IMG-20151218-WA0005

Il vantaggio di una postazione fissa è dunque quello di non dover ogni volta ripetere le fasi di calibrazione della strumentazione. In questo modo quando il cielo lo permette, i soci del G.A.G. si ritrovano all’osservatorio e conducono delle serate di astrofotografia durante le quali vengono registrati file che successivamente vengono studiati insieme presso gli incontri che si tengono in sede una volta a settimana.

Il primo oggetto che è stato ripreso poche notti or sono, sono state due galassie del gruppo di M81, nella costellazione dell’orsa maggiore. Non si tratta di una fotografia completa, in quanto durante la nottata il gruppo si è dedicato a ultimare alcune fasi di calibrazione e a sperimentare alcune tecniche di ripresa. Si può quindi dire che la foto che segue è una test fotografico, la prima foto astronomica di una serie di foto che ci auguriamo possa essere molto numerosa.

M81_combine_average_300sec_fin

La fotografia è il risultato della media di 3 fotogrammi da 300 secondi di esposizione ciascuno. I file sono stati calibrati con la sottrazione di dark da 300 secondi e la normalizzazione con file flat. Sull’immagine calibrata sono stati eseguiti due passaggi di stretching lineare e logaritmico e successivamente una elaborazione cosmetica per togliere un fastidioso gradiente di fondo dovuto all’inquinamento luminoso cittadino.

Gli oggetti nella foto sono la galassia M82 o galassia “sigaro” in alto a destra. In centro è ben visibile la galassia M81 o galassia di “Bode” dal nome di Johann Elert Bode che per primo la osservò nel 1774. Sulla sinistra, si intravede una piccola stella dall’aspetto leggermente sfumato e poco luminoso, trattasi della galassia NGC 3077.

Saint Barthelemy 2014: 23° edizione dello Star Party

Finalmente dopo tre anni di attesa, il Gruppo Astrofili Groane ha partecipato allo Star Party,  la manifestazione di astronomia amatoriale più antica d’Italia, quella che si tiene a Saint Barthelemy (AO). Soltanto in una delle tre notti dello Star Party il gruppo è riuscito a partecipare, quella tra sabato 27 e domenica 28 settembre. Anche se le ore sono state poche, le emozioni e i risultati sono stati molti.

La partenza è avvenuta nel pomeriggio di sabato,su due turni per l’esattezza, a causa di impegni di alcuni dei partecipanti. Davide Araldi, Salvatore Calamonici e Davide Milani sono infatti partiti verso le 15:30 del pomeriggio. Dopo alcuni problemi di carico, dovuti all’ingombro della strumentazione, il primo gruppo si è avviato versa la meta. All’arrivo a Saint Barthelemy sono state raggiunte direttamente le piazzole osservative presso l’osservatorio astronomico, dove è stata scaricata la strumentazione astronomica e le tende per la notte.

10590581_10205174555993966_3752446400552870897_n

 

Attorno alle 18:30 il secondo gruppo, composto da Stefano Seveso, Lorenzo Allard, Niccolò Caricola e Matteo Putti, ha raggiunto il primo gruppo con il resto della strumentazione. Attorno alle 20:30 il gruppo di astrofili aveva finito il montaggio della strumentazione e delle tende, il campo osservativo era finalmente pronto.

1601341_10205174555953965_5224243063212050861_n

Finito di montare telescopi e tende, il gruppo si avviato verso la cena presso uno dei ristoranti del paese. Attorno alle 22:00, finito di cenare era ora di mettersi al lavoro, gli astri infatti brillavano già in cielo. Nella prima fase della serata il set up per il profondo cielo, quello del gruppo astrofili groane, è stato utilizzato per riprendere la nebulosa velo, nella costellazione del Cigno (si veda l’articolo dedicato alla pagina: ngc6960), mentre la strumentazione di Davide Araldi, costituita da un celestron C9 su montatura celestron cgm, è stato puntato sulla nebulosa crescent (ngc6888) fotografando con una canon EOS 500D (file non ancora disponibili).

Copia di NGC6960_SDmask_def

Altre fotografie a largo campo sono poi state fotografate con reflex canon con semplici cavalletti, cercando di impressionare la magia della Via Lattea.

Copia di untitled_20140928_00040

Copia di untitled_20140927_00010

Alcune delle reflex sono state utilizzate per impressionare il moto delle stelle, puntando l’obiettivo verso nord:

Copia di 28092014_16

Nella prima fase della nottata fotografica, durata all’incirca fino alle 02:30 del mattino, gli strumenti non hanno dato molti problemi, le guide funzionavano quasi alla perfezione, pochi file, infatti, in fase di elaborazione sono stati scartati.

La seconda fase della serata ha visto invece come protagonista la grande nebulosa di Orione: M42 (si veda il link della pagina dedicata: M42). Durante questa fase, durata all’incirca 2h30min, è stata lanciata una sequenza in automatico e il tempo necessario all’acquisizione dei file è stato sfruttato per riposare quel paio d’ore necessarie per riprendere le energie.

3 08102014

Anche se non si può dire che di riposo si è trattato, a causa del fatto che c’erano 5°C con il 98% di umidità che alle prime luci dell’alba aveva inzuppato letteralmente gli strumenti, alle 05:00 del mattino si è ripreso a lavorare sui telescopi, per acquisire gli ultimi file necessari a calibrare le immagine: i flat field.

Copia di untitled_20140928_00064

Finito di registrare i file necessari, il gruppo si è avviato per la colazione e successivamente si è concesso una visita alla zona espositiva della manifestazione. Al termine della visita c’è stato il rientro a casa.

 

 

NGC6960_nebulosa Velo_Saint Barthelemy 2014

Anche quest’anno a Saint Barthelemy si è tenuto lo star party, ovvero il più antico ritrovo della comunità astronomica amatoriale di Italia. Finalmente dopo circa tre anni di attesa (l’ultima volta risale al 2011) con il gruppo astrofili groane siamo riusciti ad organizzare un’uscita in notturna durante una delle notti della manifestazione, quella tra sabato 27 e domenica 28 settembre. La prima parte della nottata si è concentrata su un oggetto famoso, la nebulosa Velo, nella costellazione del Cigno. Questo oggetto è parte di una nebulosa più grossa, nota come anello del Cigno, un ammasso di gas ionizzato costituito prevalentemente da idrogeno, ossigeno e zolfo, figlio di una supernova esplosa tra i 5.000 e gli 8.000 anni fa. La distanza della sorgente ad oggi non è ben definita ma stime recenti la attestano intorno ai 1470 anni luce dalla terra.

La posizione di questo oggetto, situato in uno dei due bracci del Cigno, fa si che si trovi immerso in un mare di stelle della Via Lattea. Lo sfondo risulta quindi costellato di tanti piccoli punti luminosi e ciò rende difficile portare in risalto i dettagli della nebulosa.

Dopo circa tre ore di lavoro su NGC6960 questo è il risultato:

Copia di NGC6960_SDmask_defIl setup utilizzato è quello per il profondo cielo messo a disposizione dal Gruppo Astrofili Groane (si veda il link: strumentazione profondo cielo ), mentre per quanto riguarda i parametri tecnici della foto:

7 light frame da 15 minuti, 1 dark da 15 minuti, 5 flat field. Temperatura del sensore -5°C. Debayerizzazione e calibrazione con MaximDL, elaborazione cosmetica con PS.

I partecipanti alla foto in fase di acquisizione, nonché compagni di avventura a Saint Barthelemy (e compagni di freddo, visto che c’erano 8 gradi con il 98% di umidità): Stefano Seveso, Matteo Putti, Salvatore Calamonici, Davide Araldi, Niccolò Caricola e Lorenzo Allard.

 

M27 – 29 luglio 2013

La notte del 29 luglio 2013, dopo tre notti di test con il nuovo set up, completo per il cielo profondo, assieme al mitico Matteo Putti, siamo riusciti a portare a casa una foto della nebulosa manubrio, nota anche come il 27° oggetto del catalogo di Messier. Trattasi di una nebulosa planetaria nella costellazione della Volpetta, scoperta da Charles Messier nel 1764, risultato della morte di una stella con massa compresa tra le 0,8 e le 8 masse solari. Situata ad un distanza 1360 anni luce dalla terra, ha una magnitudine di 7,4. Al suo interno si trova una nana bianca con massa di circa la metà di quella del nostro Sole. Immagine ottenuta dalla somma di 5 fotogrammi da 7 minuti di esposizione ciascuno. Calibrazione dei file con relativi dark e flat, calibrati con MaximDL. Elaborazione cosmetica con photoshop. L’elaborazione finale dei colori è stata eseguita da Luca Di Biccari
Telescopio rifrattore APO Tecnosky da 115/800mm, telescopio di guida rifrattore 70/500 skywatcher, montatura EQ6 skywatcher, camera di guida magzero mz5, camera di acquisizione magzero QHY8L da 6 megapixel. La temperatura di lavoro in quella serata eravamo riusciti a portarla a  5 C°.

m27-4

Giove – osservazione del 24 settembre 2011

Tra la notte del 23 e 24 settembre 2011, assieme all’amico Davide Araldi, ci trovavamo a Saint Barthelemy, sopra Aosta. Quell’anno, assieme agli altri soci del G.A.G. avevamo  deciso di partecipare allo StarParty, che da 20 anni rappresenta un appuntamento annuale presso Saint Barthelemy. Causa alcuni disguidi e influenze dell’ultimo momento, gli unici a riuscire a raggiungere la meta per la data stabilita, fummo il sottoscritto e l’Araldi. Armati di telescopi, in particolare il Mak 180 mm della skywatcher, messo a disposizione dall’amico e socio Guido Piccione, la sera del 23 settembre ci apprestavamo a cominciare una delle prime serate astrofotografiche della nostra vita da una località montana. Dopo alcuni consulti, la scelta non poteva che ricadere sul pianeta Giove, che in quella notte la faceva decisamente da padrone in confronto a tutti gli altri astri. Dopo alcune prove, arrivammo finalmente a provare il sistema di acquisizione formato da una webcam philips toucampro II applicata al Mak 180 tramite una lente di Barlow. Le condizioni di buon seeing della nottata hanno permesso si ottenere fin da subito un buon filmato del pianeta che a elaborazione ultimata ha restituito l’immagine seguente.

Giove 2011-09-24

M42 – dicembre 2012

Il 3 dicembre 2012, dopo alcuni test per provare il sistema di guida da poco acquistato (patrimonio del G.A.G.), ho  provato a fotografare uno degli oggetti più conosciuti e senza dubbio più belli del cielo invernale: la grande nebulosa di Orione o M42.

Le informazioni tecniche: 5 pose da 150 secondi l’una più sottrazione di dark. Calibrazione eseguita con linkeos, elaborazione cosmetica con photoshop. Ottica: rifrattore apo 115/800, camera di guida: magzero mz5 e montatura EQ6 skywatcher, ottica di guida rifrattore 80/500 (tutto patrimonio G.A.G.). Camera di acquisizione Canon EOS 350D a 400 ISO.

M42

Giove e Io – ottobre 2011

Tra la notte del 21 e del 22 ottobre 2011, con gli astrofili Salvatore Calamonici, Davide Araldi e Guido Piccione, ci siamo dedicati all’osservazione del gigante gassoso e del suo satellite Io, che in quella sera, si mostrava timido vicino al suo pianeta. Strumento della sarata: il famigerato MAK 180mm della skywather, messo a disposizione gentilmente da Guido. Il supporto dell’ottica era invece fornito da una HEQ5 della skywatcher. Dopo alcuni tentativi di organizzare una sessione astrofotografica con il nuovo strumento, andati male a causa del tempo e delle difficoltà di organizzare gli impegni di tutti, quella sera giunse finalmente il momento tanto atteso. Dotati di un ottima strumentazione ottica e meccanica, ma non altrettanto digitale, ci apprestavamo ad iniziare la sessione. Montato, bilanciato e allineato lo strumento, venne presto il momento di cominciare a catturare fotogrammi con la webcam: una philips toucam pro, messa gentilmente a disposizione da Davide A. Ma già da subito il seeing di quella sera ha fatto si che sul monitor del PC apparvero delle discrete immagini del pianeta, cosa che ha reso non poche speranze di ottener dei buoni risultati con la successiva fase di elaborazione.

Dai dati acquisiti durante la serata, riuscimmo ad ottenere circa 150 fotogrammi da passare al vaglio degli algoritmi di elaborazione di immagine digitale. La prima fase di elaborazione, ovvero quella di calibrazione delle immagini è stata eseguita con Linkeos. Sono stati sottratti i dark frame e successivamente sommati i light frame. L’elaborazione cosmetica finale è poi stata fatta in ps.

In fine, abbiamo ottenuto l’attesissima immagine:

giove e io

Giove e Io (puntino sulla destra)

Colico 2012

Durante il luglio 2012, il G.A.G., insieme all’agenzia “Idea Laterale” ha organizzato una serata culturale presso il “7hellbar” di Colico (LC). Tema della serata: il cielo d’estate e i miti delle costellazioni, a seguire osservazione astronomica.

Alcune delle foto della sera durante l’osservazione astronomica.

colico1

colico2

colico3

Corso Galilei-Morante – Maggio 2011

Nel maggio del 2011, grazie alla collaborazione con le professoresse Virzì e Franco, il G.A.G, ha organizzato un corso di astronomia ai ragazzi delle classi di terza media. Il corso è consistito in una lezione frontale, di circa 2h, in cui sono stati tratti gli argomenti di base dell’astronomia, quali l’orientamento in cielo, le costellazioni, le stelle, il sistema solare, i telescopi e in un’uscita all’aperto per l’osservazione degli astri. L’uscita osservativa, avvenuta nella sera di lunedì 16 maggio 2011, è avvenuta nel cortile della sede Galileo Galilei. Durante la serata è stata fatta una spiegazione sulla geografia lunare, con proiezione delle immagini su un telo appositamente installato dai ragazzi del G.A.G. A seguire è avvenuta l’osservazione di Giove e Luna tramite i telescopi messi a disposizione dei ragazzi e dei genitori, dai soci del Gruppo Astrofili. Quelle che seguono sono alcune delle immagini riprese durante la serata.

corso_maggio5 corso_maggio4 corso_maggio3 corso_maggio_2 corso_maggio_2011