Pareli o “cani solari” – Domenica 02 Novembre 2014

Domenica scorsa è stata una bellissima giornata autunnale piena di sole. Quanto è piacevole quel teporino quando la temperatura non è altissima e la radiazione elettromagnetica ti sfiora dolcemente senza mai surriscaldarti.

E in questo pomeriggio così piacevole sono stato sorpreso da un fenomeno ottico abbastanza frequente ma che non conoscevo per non aver mai avuto la fortuna di poterlo osservare. Si tratta del fenomeno dei Pareli (Parelio, al singolare), più conosciuti come “cani solari” ed è dovuto alla rifrazione della luce ad opera di cristalli di ghiaccio sospesi nell’aria costituenti i cirri, ovvero nuvole formatesi nella troposfera quindi ad elevate altitudini (da 5 a 13 Km alla nostra latitudine).

I pareli si manifestano come piccoli arcobaleni (la lunghezza d’onda più vicino al sole è quella del rosso mentre gli altri colori si trovano verso l’esterno) quasi puntiformi a circa 22° o più ai lati del Sole. In particolare la distanza dei pareli dal Sole cresce al crescere della sua altezza sull’orizzonte e si trovano perfettamente alla sua stessa altezza.

Eccone un paio foto scattate da Cesate alle ore 16:00 tramite iPhone 5S.

Pareli o "cani solari"

Pareli o "cani solari"

The Moon – La Luna – der Mond – La Lune – 月亮

La Luna – da qualunque parte della Terra la si guardi è sempre la stessa, eterna compagna del nostro pianeta, unisce silenziosamente tutti i popoli, le etnie e le civiltà della Terra sotto la sua candida luce d’argento.

The Moon – from whatever part of the Earth you look at it, it’s always the same, eternal companion of our planet, silently combines all peoples, ethnic groups and civilizations of the Earth under his white silver light.

moonQuesta fotografia è stata scattata dai membri del GAG la sera del 14-04-2014, in una serata troppo ventosa e piena di luce lunare per permetterci di raggiungere l’ambizioso obiettivo di fotografare un altro oggetto del nostro cielo ben visibile in questo periodo, Marte. Dopo alcuni tentativi andati a vuoto di effettuare riprese del pianeta rosso ci siamo trovati a ripensare e rivalutare profondamente i nostri obiettivi: “che sse fa? Abbiamo montato tutto..il telescopio, il CCD, il pc..Cosa potremmo fotografare? Perché non fotografare l’incubo degli astrofili? Colei che non ci fa mai vedere nient’altro che se stessa e che illumina le nostre preziose notti buie”.

Fu allora che scattammo, quasi pigramente, le 40 fotografie che compongono l’immagine postata sopra, la quale è il risultato di quello che potrebbe essere definito un vero e proprio mosaico di fotografie. Ad ogni foto scoprivamo un dettaglio e ad ogni dettaglio scoprivamo che spesso diamo troppo per scontato le meraviglie che la natura ci riserva.

Giove – osservazione del 24 settembre 2011

Tra la notte del 23 e 24 settembre 2011, assieme all’amico Davide Araldi, ci trovavamo a Saint Barthelemy, sopra Aosta. Quell’anno, assieme agli altri soci del G.A.G. avevamo  deciso di partecipare allo StarParty, che da 20 anni rappresenta un appuntamento annuale presso Saint Barthelemy. Causa alcuni disguidi e influenze dell’ultimo momento, gli unici a riuscire a raggiungere la meta per la data stabilita, fummo il sottoscritto e l’Araldi. Armati di telescopi, in particolare il Mak 180 mm della skywatcher, messo a disposizione dall’amico e socio Guido Piccione, la sera del 23 settembre ci apprestavamo a cominciare una delle prime serate astrofotografiche della nostra vita da una località montana. Dopo alcuni consulti, la scelta non poteva che ricadere sul pianeta Giove, che in quella notte la faceva decisamente da padrone in confronto a tutti gli altri astri. Dopo alcune prove, arrivammo finalmente a provare il sistema di acquisizione formato da una webcam philips toucampro II applicata al Mak 180 tramite una lente di Barlow. Le condizioni di buon seeing della nottata hanno permesso si ottenere fin da subito un buon filmato del pianeta che a elaborazione ultimata ha restituito l’immagine seguente.

Giove 2011-09-24

Giove e Io – ottobre 2011

Tra la notte del 21 e del 22 ottobre 2011, con gli astrofili Salvatore Calamonici, Davide Araldi e Guido Piccione, ci siamo dedicati all’osservazione del gigante gassoso e del suo satellite Io, che in quella sera, si mostrava timido vicino al suo pianeta. Strumento della sarata: il famigerato MAK 180mm della skywather, messo a disposizione gentilmente da Guido. Il supporto dell’ottica era invece fornito da una HEQ5 della skywatcher. Dopo alcuni tentativi di organizzare una sessione astrofotografica con il nuovo strumento, andati male a causa del tempo e delle difficoltà di organizzare gli impegni di tutti, quella sera giunse finalmente il momento tanto atteso. Dotati di un ottima strumentazione ottica e meccanica, ma non altrettanto digitale, ci apprestavamo ad iniziare la sessione. Montato, bilanciato e allineato lo strumento, venne presto il momento di cominciare a catturare fotogrammi con la webcam: una philips toucam pro, messa gentilmente a disposizione da Davide A. Ma già da subito il seeing di quella sera ha fatto si che sul monitor del PC apparvero delle discrete immagini del pianeta, cosa che ha reso non poche speranze di ottener dei buoni risultati con la successiva fase di elaborazione.

Dai dati acquisiti durante la serata, riuscimmo ad ottenere circa 150 fotogrammi da passare al vaglio degli algoritmi di elaborazione di immagine digitale. La prima fase di elaborazione, ovvero quella di calibrazione delle immagini è stata eseguita con Linkeos. Sono stati sottratti i dark frame e successivamente sommati i light frame. L’elaborazione cosmetica finale è poi stata fatta in ps.

In fine, abbiamo ottenuto l’attesissima immagine:

giove e io

Giove e Io (puntino sulla destra)